I Chigi si affermarono sin dal XIII secolo tra le famiglie di spicco di Siena, nei settori del commercio e della finanza. La casata vanta una beata Angela ed un beato Giovanni, ricordati nel XIV secolo, un venerabile Aurelio vissuto tra XVI e XVII secolo, quattro cardinali ed un papa.
Figura di spicco fu il banchiere Agostino Chigi detto “il Magnifico” (1465-1520), uno dei più grandi mecenati del Rinascimento, che commissionò a Raffaello le cappelle di famiglia, a Baldassarre Peruzzi la sua famosa villa romana detta poi della “Farnesina”. Lavorarono al suo servizio sommi artisti quali Raffaello, Giulio Romano, il Sodoma, Sebastiano del Piombo.
Tramite il monopolio dell’allume della Tolfa, quello del sale, gli appalti della dogana dei pascoli, delle merci e varie altre attività, Agostino accumulò grandiose fortune. Aprì filiali bancarie da Londra ad Istanbul, prestando denaro a papi e sovrani.
Estintosi il ramo di Agostino, la linea principale della casata proseguì con la discendenza del fratello Sigismondo Chigi, anch’egli banchiere, sposo di Sulpizia Petrucci, figlia di Pandolfo Signore di Siena.
La famiglia raggiunse nuova gloria con l’elezione a pontefice di Fabio Chigi, che prese il nome di Alessandro VII (1655-1667).
Fu probabilmente il papa che maggiormente contribuì a conferire a Roma il suo volto barocco, commissionando importanti interventi urbanistici e architettonici a Bernini, Borromini e Pietro da Cortona.
Il “cardinal nepote” Flavio Chigi (1631 – 1693), divenne il principale artefice delle collezioni artistiche di famiglia, promuovendo pittori, scultori e architetti, patrocinando il teatro e la musica.
L’altro nipote del papa, il principe Agostino I (1634 – 1705), sposò Maria Virginia Borghese, nipote di papa Paolo V, ed assunse i titoli di principe di Farnese, duca dell’Ariccia e Castellano di Castel Sant’Angelo.
Un altro nipote, il cardinale Sigismondo (1649-1678), uomo di cultura e bibliofilo, venne elevato alla porpora da Clemente IX.
In quegli anni si formò il grande patrimonio immobiliare dei Chigi a costituire un vero e proprio Stato feudale all’interno dello Stato Pontificio, tra Cassia e Flaminia.
Vaste tenute furono acquisite attorno al feudo di Ariccia, nel cuore dei Castelli Romani, passato ai Chigi nel 1661.
La casata ebbe un altro uomo di Chiesa nel XVIII secolo nella figura del cardinale Flavio II (1711-1771), filo-gesuita e papabile al conclave di Clemente XIV, committente di uno dei gioielli del ‘700 romano, la villa Chigi sulla Salaria.
Si distinse particolarmente nel XVIII secolo la personalità di Sigismondo Chigi (1735 – 1793), intellettuale di cultura illuminista e filo-francese, costretto all’esilio per i contrasti con il retrivo ambiente papalino. Amico del Metastasio, del Monti, dell’Alfieri, del Milizia, ebbe come bibliotecario il grande archeologo Ennio Quirino Visconti.
I Chigi sono imparentati con molte nobili famiglie italiane, tra cui i Borghese, i Rospigliosi, gli Odescalchi, i Barberini, i Doria Pamphilj, i Torlonia, compresi gli Albani, di cui sono eredi dal XIX secolo, e la dinastia tedesco-russo-lituana dei Sayn Wittgenstein.
Ultimo cardinale Chigi, eletto da Pio IX nel 1873, fu Flavio III (1810-1885).
Dalla seconda metà dell’Ottocento è iniziata una grave crisi economica per la famiglia, coinvolta peraltro in operazioni finanziarie azzardate, nella crisi delle banche e l’abbandono del latifondo.
I Chigi nel 1917 hanno alienato allo Stato il palazzo di piazza Colonna, oggi sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con parte della quadreria (costituente uno dei principali nuclei della Galleria Nazionale d’Arte Antica) e la Biblioteca Chigiana, ceduta nel 1922 da Mussolini al Vaticano.
Sempre presso la Biblioteca Apostolica Vaticana è in deposito perpetuo dal 1944 l’Archivio Chigi, contenente non solo progetti e documenti inerenti le imprese artistiche dei Chigi, ma anche sulle principali opere urbanistiche ed architettoniche commissionate da Alessandro VII per Roma, Siena e nello Stato Pontificio.
Dal 1712 sino al recente pontificato di Paolo VI, il primogenito di casa Chigi ha esercitato la prestigiosa carica ereditaria di Maresciallo del Conclave e Custode di Santa Romana Chiesa, con il delicato compito della sorveglianza del collegio cardinalizio riunito in conclave.
Recenti figure di rilievo sono stati Ludovico Chigi Albani della Rovere (1866 – 1951), che ha ricoperto anche la carica di Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta, e Francesco Chigi (1881 – 1953), Comandante della Guardia Nobile di Sua Santità, valente fotografo e tra i fondatori del Giardino Zoologico di Roma. Ultimo Maresciallo del Conclave è stato Sigismondo Chigi (1894 – 1982) che ha sposato l’americana Marian Berry (1901 – 1989).
Agostino V (1929-2002), archeologo e fotografo, dedicatosi anche ad opere filantropiche in India, ha ceduto a condizioni particolarmente vantaggiose il Palazzo di Ariccia al Comune di Ariccia nel dicembre 1988.
La famiglia è oggi rappresentata dal principe Mario Chigi Albani della Rovere (1929) che vive nell’antica proprietà di Castel Fusano e dal figlio, il duca Flavio (1975).