Date
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Ott 4 2019 - Ott 4 2019
A cura di:
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Francesco Petrucci
Ott 4 2019 - Ott 4 2019
Francesco Petrucci
𝘿𝙞𝙥𝙞𝙣𝙩𝙞 𝙙𝙖 𝙘𝙤𝙡𝙡𝙚𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙧𝙤𝙢𝙖𝙣𝙚
Ariccia, Palazzo Chigi
2 ottobre 2020 – 10 Gennaio 2021
La mostra verrà prorogata di un mese dalla data della riapertura dei musei (Causa Covid)
Ideazione e cura: Francesco Petrucci, Conservatore Palazzo Chigi in Ariccia e Direttore Museo del Barocco Romano
Organizzazione: Centro Europeo Turismo e Cultura
Catalogo: Gangemi Editore International
Giovedì 1 Ottobre 2020 a Palazzo Chigi in Ariccia è stata inaugurata la mostra dal titolo: “LA LUCE DEL BAROCCO – Dipinti da collezioni romane” – con il contributo di ACEA S.p.a., un Società impegnata anche nella promozione del nostro Patrimonio Artistico, attraverso un’opera professionalmente eccezionale di illuminazione dei più grandi e importanti monumenti del territorio punto di attrazione di milioni di turisti presenti a Roma per ammirare la nostra Arte e la nostra storia, fondata sulla cultura e sulla sua valorizzazione.
La mostra è realizzata in collaborazione con il Palazzo Chigi in Ariccia e lo stesso Comune di Ariccia.
L’arte barocca, che a Roma trova la sua origine e le sue più alte manifestazioni, si presta magnificamente a questo, in quanto la Luce, in tale espressione artistica tipica del Cattolicesimo, si carica di significati simbolici e mistici, legati al tema della grazia e della redenzione dell’uomo, di cui è visualizzazione. Pensiamo alla luce nei quadri di Caravaggio e nelle opere del Bernini.
Palazzo Chigi in Ariccia, ideato da Bernini per la famiglia del papa Alessandro VII, è il luogo più adatto per ospitare tale mostra, essendo sede del Museo del Barocco romano e una della dimore barocche più importanti d’Italia.
Ariccia stessa, trasformata da Bernini in città ideale barocca, conserva molte opere legate a questo stile. La Chiesa Collegiata dell’Assunta, capolavoro della maturità del Bernini, ove Luce fisica e Luce divina formano un’unità in chiave simbolica, è una concreta espressione del valore salvifico della Grazia.
Una mostra legata al tema della Luce in questo particolare momento che stiamo vivendo, vuole esprimere speranza e rinascita, dopo mesi di clausura e segregazione forzata.
La Luce ha da sempre un valore simbolico connesso alla nascita, al risveglio dopo la notte, alla resurrezione della natura dopo l’inverno e per il cattolicesimo ad un messaggio di speranza di vita eterna suscitato dalla sequela del messaggio di Cristo. Il Barocco quindi, che del Cattolicesimo è la massima espressione artistica, è lo stile più adatto per veicolare un messaggio ottimistico di riscatto umano e sociale dopo la Pandemia.
Viene presentata in mostra una selezione di importanti dipinti di artisti di chiara fama provenienti da collezioni private romane, in gran parte inediti o mai esposti al pubblico.
La mostra vuole incentivare e promuovere il collezionismo, come agente culturale del rinnovamento della ricerca, motore economico del settore e tramite di arricchimento di collezioni pubbliche, ove spesso le raccolte private confluiscono per lasciti e donazioni.
Vengono esposte opere di Bernini e della sua cerchia, assieme a dipinti di Giovanni Baglione, Mattia Preti, Agostino Tassi, Gaspar Dughet, Sebastiano Conca, Pierre Subleyras e altri maestri del Seicento e Settecento, offrendo una larga panoramica sulla pittura romana per quasi due secoli.
La mostra è articolata in vari generi pittorici, tra ritratti, pittura di figura a soggetto sacro e profano, paesaggi, vedute e nature morte. Motivo conduttore: la Luce come motivo espressivo, formale e simbolico.
L’evento, attraverso pannelli didattici e il catalogo, offrirà anche una panoramica dell’azione dell’Acea nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Infatti nel percorso espositivo saranno anche esposte immagini fotografiche dei più importanti siti storico-artistico, opere e monumenti archeologici di Roma collegati al tema della Mostra e che sono illuminati dalla Società.